Bisturi o filler? Come evitare gli orrori estetici
- 31 lug 2020
- Tempo di lettura: 3 min
L'invecchiamento della pelle del viso, ma non solo, rappresenta una delle condizioni umane che, sia le donne che gli uomini, non riescono a sopportare. Siamo disposti a tutto, o quasi, pur di rimanere giovani per sempre e per fare questo sempre più spesso si ricorre a qualche altro trucco per distendere le rughe e le linee d'espressione, per esempio le iniezioni di botox o acido ialuronico, le cosiddette punturine. Il botulino esercita il suo effetto antirughe inibendo la contrazione muscolare che – protratta e ripetuta nel tempo nella normale mimica facciale – provoca le rughe di espressione.

Completamente diverso è il meccanismo d’azione dei fillers, i quali una volta iniettati esercitano un effetto riempitivo diretto (per un’azione di tipo fisico) o indiretto (per un’azione biologica di stimolo sulla sintesi di collagene e altri elementi strutturali). A differenza dei filler, il botulino non "crea volume" ma "distende la pelle" delle aree trattate rilassando la muscolatura che ad essa sottende. Ne deriva che:
dove l’esasperata mimica facciale genera le rughe di espressione, serve il botulino;
quando occorre ridare tono e volume a un distretto corporeo, entra in gioco l’utilizzo dei filler. Ma i filler e tanto meno il botox non durano per sempre, quindi è necessario ricevere iniezioni ripetute per mantenere i risultati. Per durare di più, ed essere degradato lentamente, l’acido ialuronico volumizzante deve avere un alto grado di crosslinkaggio e quindi deve essere molto ricco di quelle “colle” reticolanti che possono però dare problemi. In particolare, si potrebbe avere un effetto paradosso per cui la pelle, pur apparendo esteticamente più giovane, a livello microscopico subisce delle alterazioni strutturali che la rendono più vecchia. Si crea così una sorta di "dipendenza" dai filler di acido ialuronico, per cui una volta iniziato il trattamento dev'essere continuato e rinforzato nel tempo, se non si vuole rimanere con una pelle ben peggiore rispetto a quando si è cominciato. Basta guardare le numerose "gallerie degli orrori" che affollano le pagine di siti e rotocalchi. Qualche esempio? Melanie Griffith o Priscilla Presley si sono rovinate il viso con colpi di bisturi, dosi bulimiche di botulino e filler. E mentre Christina Aguilera, rimpolpando a più riprese seno e volto, si è trasformata in una bambola gonfiabile, Joan Van Ark (la Valene Ewing di Dallas), accanendosi con i peeling, ha perso qualche tratto, tanto che oggi è costretta a disegnarsi labbra e sopracciglia. Rifatta e disfatta (verrebbe da dire) anche la faccia di Pete Burns (rockstar degli anni Ottanta), che dopo l'ennesimo riempimento delle labbra ha dovuto ricorrere alla chirurgia ricostruttiva per riparare ai danni. Non è un caso che ultimamente gli interventi "riparativi", sono aumentati del 30%. Quale potrebbe essere l'alternativa? Un'alternativa ai fillers è costituita dal lipofilling (o trapianto di grasso autologo): si tratta di una tecnica di medicina estetica indicata per ridisegnare il profilo del viso. Il lipofilling è un trattamento che consiste nel trasferire parte del proprio tessuto adiposo (grasso) nei tessuti "svuotati" dall'invecchiamento. Similmente al filler, anche il lipofilling contrasta in modo evidente i segni dell'invecchiamento, volumizzando zigomi, guance e labbra, e spianando rughe più o meno marcate. Per non parlare del lifting o mini lifting che permette di eliminare la cute rilassata, eliminare il rilassamento del collo e distendere la regione frontale del viso. I risultati di un lifting eseguito da un Chirurgo esperto sono naturali e non alterano i tratti somatici del viso, ma soprattutto sono duraturi. Prenota oggi la tua consulenza gratuita e scopri come noi di Sterea possiamo aiutarti. https://www.stereamedicaltravel.it/
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